Perché smettere di stirare conviene: motivi ambientali ed economici(www.corrieredisicilia.it)
Addio al ferro da stiro: non stirare fa bene a noi e all’ambiente. Un’abitudine che in Italia è considerata quasi sacra e irrinunciabile.
Oggi, grazie a studi e consigli pratici, si scopre che smettere di stirare può rappresentare un vero e proprio atto d’amore verso il pianeta e la propria salute, con benefici economici e ambientali davvero significativi.
L’impatto ambientale del ferro da stiro è spesso sottovalutato: secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, un’ora di stiratura consuma circa 1 kWh di energia elettrica. Considerando che molte persone stirano almeno due ore a settimana, il consumo annuale si aggira intorno ai 104 kWh, con un corrispondente costo energetico di circa 23 euro l’anno solo per il processo di stiratura. A ciò si aggiungono i costi per l’acquisto e la manutenzione del ferro da stiro, che possono variare dai 50 ai 100 euro, senza contare eventuali riparazioni e sostituzioni.
Evitarne l’uso rappresenta quindi un risparmio concreto, ma anche un contributo importante alla lotta contro i cambiamenti climatici, dato che si riducono le emissioni derivanti dalla produzione di energia elettrica. Inoltre, si eliminano prodotti come l’appretto in spray e l’acqua distillata, spesso utilizzati durante la stiratura, che hanno un impatto significativo sia per la plastica delle confezioni sia per i gas contenuti nelle bombolette. Meno utilizzo di questi prodotti significa meno rifiuti e minore inquinamento.
La stiratura è un’attività che può risultare molto dannosa per la salute, soprattutto per schiena, braccia e spalle. La posizione prolungata e ripetuta, spesso in condizioni di fretta e stress, può causare dolori muscolari e articolari. Smettere di stirare significa quindi alleggerire anche il carico fisico e mentale, evitando uno stress inutile.
Oltre ai benefici fisici, si guadagna tempo prezioso: una donna italiana dedica in media tre ore alla settimana a questa attività. Rinunciare al ferro da stiro può liberare fino a due ore ogni settimana da impiegare in modo più gratificante, che sia stare con la famiglia, dedicarsi a uno sport, leggere o impegnarsi nel volontariato.
Si riducono inoltre i rischi di incidenti domestici: il ferro acceso è una fonte di ustioni e può rappresentare un pericolo se lasciato incustodito o se il cavo è un ostacolo.
L’idea di rinunciare al ferro da stiro può sembrare difficile, ma in realtà esistono molti trucchi per evitare le pieghe e mantenere i tessuti in ordine senza fatica:
Se si desidera comunque stirare, si consiglia di limitarsi a pochi capi o a singole parti (collo e polsini delle camicie), evitando lenzuola, biancheria intima o strofinacci che non necessitano di essere stirati per motivi igienici o estetici.
La stiratura, al di là dell’igiene, è una questione estetica e culturale, ma rinunciare a questa pratica può rappresentare un piccolo ma significativo cambio di paradigma, dove l’attenzione si sposta dall’apparire all’essere, valorizzando l’autenticità e il rispetto per l’ambiente.